La nostra chiesa

Una chiesa questa, fortemente voluta e ottenuta da tutti gli abitanti del quartiere, che non hanno mai fatto mancare la loro partecipazione sia spirituale, sia materiale. A loro è dovuto in particolare tutto l’arredo occorrente e, per chi conosce l’edificio sa di cosa si parla. Un’altro segno importante dei laici è una delle campane, donata insieme con le altre due, dai Sacerdoti e dalle Suore Pallottine, perché siano sempre testimonianza dell’Unione dell’Apostolato Cattolico.

Anche la struttura, nasce dalle idee che gli architetti (Annamaria e Carlo Bevilacqua) hanno raccolto ascoltando le idee del parroco e degli operatori pastorali del tempo. Vista sia dall’esterno che dall’interno la sua fattezza ci ricorda una tenda. Un segno questo, per ricordare la precarietà della vita. Prima di entrare si può ammirare un vasto sagrato e quattro scalini che ci introducono nella Chiesa.

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Presbiterio

Appena all’interno, di fronte, colpisce immediatamente la splendida, grande e colorata vetrata (di Padre Costantino Ruggeri), con a sinistra un enorme sole che irradia i suoi raggi lungo l’intera larghezza della parete, ricordandoci l’infinita misericordia e amore di Dio per tutta l’umanità.

 

Poi seguendo un percorso, dalla parete di sinistra, la Via Crucis (opera dello scultore Guido Sotriffer) che ripercorre la Via Dolorosa in otto grandi sculture.

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Via Crucis
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Fonte Battesimale

Al termine, dopo l’ultima stazione che raffigura il Cristo morto, il Fonte Battesimale, un grande blocco di marmo posto in una vasca da cui sgorga l’acqua della purificazione e da cui, attraverso il Battesimo risorge l’uomo nuovo.

Proseguendo – sotto la vetrata – il Presbiterio, a sinistra l’Ambone, da dove viene proclamata la Parola di Dio. Poi a seguire, il grande blocco di marmo dell’altare dove il Sacrificio del Cristo si realizza nel Mistero dell’Eucaristia.

Infine, nella parte opposta della parete della Via Crucis, lungo tutta la sua lunghezza, in alto, un lucernario che idealmente illumina il cristiano che in questo percorso, redento dalla Passione del Cristo, risorto come uomo nuovo nel Battesimo, istruito dalla Parola di Dio e sostenuto e rafforzato dall’Eucarestia, uscendo dalla chiesa è mandato come i primi apostoli a realizzare l’invito di Gesù: “andate sulle vie del mondo e predicate il Vangelo a tutti gli uomini”.

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Cappella

Accanto c’è la cappellina feriale, dove è posto il Tabernacolo con il Santissimo Sacramento e sopra, l’ultima grande scultura, (sempre di G. Sotriffer) che mostra l’uscita dal Cenacolo degli apostoli dopo la Pentecoste, “il soffio del vento, la folla che ascolta i discepoli e per ultima, scolpita fra i discepoli, la figura di San Vincenzo Pallotti” che non poteva certo mancare, lui apostolo prediletto del Padre.